Perché ci meritiamo i politici che abbiamo

 

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Fin da quando ho memoria, ho sempre sentito tutti lamentarsi della classe politica italiana. Prima i nonni, poi i genitori, poi la mia generazione e ora quella successiva… Questo è un ladro, quello fa solo i suoi porci comodi, quell’altro si fa le leggi per non andare in galera, e qualcun altro, ovviamente, è un mafioso.

Anche tu, sicuramente, fai parte della lunga fila di persone che quotidianamente si lamentano per quello che fanno i nostri politicanti, lautamente pagati e al di sopra di ogni legge, umana e divina. E magari ti senti anche dire che la colpa della situazione in cui versiamo è prevalentemente tua, che ti sai lamentare, ma poi non fai nulla che possa migliorare questa situazione drammatica.

Beh, oggi voglio dirti una cosa. La colpa per quello che ti succede attorno è davvero tua e del tuo modo di pensare!
In Italia, purtroppo, è da sempre in vigore una regola non scritta, che recita più o meno così:

Non mi voglio preoccupare oggi per una cosa che potrebbe succedere domani. Quando succederà in qualche modo mi arrangerò!

Beh, lasciatelo dire… Se questo è il tuo modo di pensare e di prepararti agli imprevisti, allora fai acqua da tutte le parti.

Ti starai chiedendo cosa c’entra il discorso che sto facendo con il tema del blog. Te lo spiego subito.

Quella del vivere alla giornata è una tecnica che paga sempre?

Io faccio parte di coloro a cui non piace prendere impegni a lungo termine. Mi da fastidio dover organizzare una cena due settimane prima, perché non voglio vincoli. Voglio poter decidere un’ora prima se mi va o meno di fare una determinata cosa, soprattutto quando parlo del mio tempo libero. Questa tecnica però non posso adottarla sempre.

Qualche giorno fa mi ha contattato un imprenditore che, su indicazione del suo commercialista (mio cliente), ha identificato in me una figura che avrebbe potuto risolvere alcuni problemi tecnici. Come sempre, dopo un controllo dell’infrastruttura informatica presente, ho riscontrato delle approssimazioni molto gravi in merito alla strategia di backup e ripristino dei dati. Questa azienda ha infatti degli obblighi di legge in merito alla trasmissione quotidiana di alcuni dati e, in caso di guasto al sistema, non riuscirebbe ad effettuare l’invio. Ho subito segnalato la cosa e il titolare mi ha risposto:

Si, capisco la criticità e la ringrazio per la segnalazione. Comunque non è mai successo nulla in anni di attività quindi, se dovesse capitare qualcosa, ci penseremo al momento.

Beh, l’azienda è tua è sei libero di gestirla come credi, ma a mio avviso questo è proprio il tipico approccio italiano. Quello che ci porta ad avere una classe politica come quella che ci governa da anni.

Quando il problema sarà tale da non poterlo più ignorare, allora ci penserò!

Certo, si tratta di una filosofia di vita che ti consente di essere sempre più rilassato di molti altri, colleghi o concorrenti. E, se ti andasse sempre di culo, potrebbe anche rivelarsi vincente. Se ti andasse sempre di culo.

Disaster Recovery

Il rovescio della medaglia

Credo che essere dotati di una mentalità vincente voglia anche dire saper guardare in faccia la realtà e valutarne anche gli spigoli vivi. Quelli che potrebbero colpirci in pieno viso, se continuassimo a girare per la stanza ad occhi chiusi.

Per come la vedo io, puoi decidere di non pagare il parcheggio a pagamento. Se ti beccheranno ci penserai, ma non è un grosso problema…

Puoi anche anche scegliere di non pagare né il parcheggio né il bollo dell’auto. Se ti beccheranno ci penserai, ma non è un problema enorme…

Potresti poi decidere di non pagare il parcheggio, il bollo e l’assicurazione. Se ti beccheranno ci penserai, ma saranno veramente volatili per diabetici

Gestire con un sistema informatico dei dati, soggetti anche ad obblighi di legge, e non predisporre preventivamente un piano di backup e ripristino, equivale a follia pura. Non puoi pensare che tanto, in caso di guasto, qualcuno si farà carico del tuo problema e penserà a risolvertelo senza crearti disagi o disservizi. Non lo puoi pensare nemmeno se sei disposto a pagare una cifra esorbitante, perché potrebbe essere un tipo di intervento tecnicamente impossibile. Un po’ come pretendere dal tuo assicuratore una copertura retroattiva perché hai fatto un incidente e non avevi sottoscritto una polizza. Non lo può fare. Punto. Finito.

Se vuoi garantirti la sicurezza dei dati, quindi, devi fare immediatamente una cosa. Devi cambiare mentalità. L’approccio del tipo:

Non proteggo i miei dati in modo preventivo, e quando qualcosa si romperà vedremo come risolvere il problema

ti riserva soltanto due possibili scenari:

  1. Quando succederà qualcosa spenderai un sacco di soldi tentando di salvare il salvabile. Molto spesso non riuscirai nello scopo e ti accorgerai che i soldi spesi in realtà sono solo stati buttati. Le scadenze di legge non saranno rispettate e qualcuno verrà a bussare alla tua porta chiedendo spiegazioni;
  2. Scoprirai fin da subito che non c’è nulla da fare. I dati sono persi e potrai solo sederti davanti alla porta della tua attività, sul marciapiede, e aspettare che qualcuno ti presenti il conto del danno. Il prezzo da pagare sarà economico, di immagine, e in caso di dati particolari, con qualche risvolto di tipo legale.

E quando ti accorgerai che tutto è perduto, di chi sarà la colpa?

Ricorda che hai la famosa mentalità italiana. Quindi la colpa sarà di:

  • Quel deficiente, che non è riuscito a recuperare i dati che tu hai perso e ti ha fatto prendere la multa;
  • I politici bastardi, che hanno messo una legge apposta per poterti multare nel caso tu avessi perso i dati, o non li avessi comunicati per tempo;
  • Quelli che hanno sviluppato il tuo software, che non ti hanno detto che senza il server, senza i dati e senza delle copie non avrebbero potuto esserti d’aiuto;
  • Qualche divinità, antica o moderna, che si è accanita nei tuoi confronti;
  • Il malocchio.

Invece io ti dico che la colpa è soltanto tua e del tuo modo di vedere le cose. E’ colpa di quell’approccio basato sullo “staremo a vedere” e sul “quando succederà faremo qualcosa”, grazie al quale chi ci governa prospera, ci prende per il culo e resterà dove sta per gli anni a venire.

Spero ti sia reso conto che non pensare alla sicurezza dei tuoi dati e alla continuità della tua azienda è quanto di più errato tu possa fare. Se davvero è così ti invito a valutare quali sono i tuoi nervi scoperti, i punti critici del tuo sistema informatico. Puoi cominciare a farlo leggendo il mio ebook “Guida alla realizzazione di un Disaster Recovery Plan”. Per ottenerlo gratuitamente compila subito il modulo seguente.

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Andrea Monguzzi
Sistemista da un ventennio, appassionato di informatica dalla nascita. Aiuto aziende e professionisti a cogliere i benefici e a districarsi dalle insidie dell'era digitale consigliando quale tecnologia adottare in base al tipo di esigenza specifica. Tendenzialmente pigro, caratteristica distintiva del vero nerd, da anni mi adopero affinché le macchine facciano quello che non voglio fare io. Posso quindi aiutarti a fare in modo che sia l'informatica a lavorare per te e non il contrario. 🙂
Andrea Monguzzi

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