Ripartire dopo un danno? Il backup non sempre basta.

Drago due testeSe la tua attività rischia di trovarsi in ginocchio a seguito di un fermo ho una notizia da darti. Il solo backup dei dati non basta. Infatti non è detto che il fermo sia causato sempre e solo da una perdita di dati o da un guasto del tuo server. I punti vitali della tua attività sono molteplici, e devi prevedere delle strategie per ciascuno di essi.

Mi spiego meglio.

Se fai parte degli illuminati che hanno capito l’importanza di proteggere i propri dati con dei sistemi di backup efficaci, collaudabili e collaudati, allora puoi accedere al livello successivo della consapevolezza, che a breve cercherò di fornirti.

Se invece stai ancora proteggendo i tuoi dati armato di clava e con i rituali magici consigliati dal tuo stregone di fiducia, allora è probabile che tu non sia nemmeno lontanamente in grado di capire cosa sto per scrivere. Decidi tu se continuare o interrompere qui la lettura. Ognuno può bruciare il proprio tempo come meglio crede, quindi puoi anche proseguire. Chissà che nel marasma dei tuoi pensieri non si accenda un barlume di consapevolezza.

Cosa potrebbe metterti in ginocchio sull’asfalto, legarti ad un pickup e trascinarti per tutta la Route 66?

Il guasto di un dispositivo dei più stupidi, ad esempio.

Magari uno switch? Un router? Il firewall?

Con un guasto ad uno di questi dispositivi, nella migliore delle ipotesi non avresti più accesso ad internet. E, parliamoci chiaro, oggi come oggi non avere internet equivale a non avere gli occhi. Se il guasto fosse sullo switch non avresti nemmeno accesso alla rete. Niente server, niente stampe… Niente.

Quanto tempo potresti restare in questa situazione?

Risposta dell’illuminato: “Mezzora, poi comincerei ad avere qualche problema. Dopo due ore sgorgherebbero lacrime di sangue. Dopo una giornata emergerebbero istinti omicidi anche tra il personale”.

Risposta del cavernicolo: “Mah, noi anche senza rete o senza internet non è che avremmo ‘sti grandi problemi… Alla fine non è che ci facciamo chissacché…”.

In realtà, togli internet al cavernicolo e lo vedrai brandire la clava e urlare minacce in ogni lingua possibile.

Ma anche una stampante potrebbe metterti in ginocchio.

Ho visto gente disperata per una cazzo di stampante.

Immagina un commercialista, uno studio legale, un ufficio commerciale… Gente che stampa tutto il giorno senza nemmeno rendersene conto. Documenti, parcelle, bolle, fatture, ordini, contrordini…

Sai cosa rappresentano i sistemi e i dispositivi che, in caso di guasto, finiscono con lo scorticarti le ginocchia?

Rappresentano quelli che in gergo vengono chiamati Single Point Of Failure (SPOF), ovvero i singoli punti di vulnerabilità.

Se nella tua azienda è presente uno SPOF, prima o poi potresti venir chiamato a pagare un conto salato.

All’interno di una strategia di disaster recovery i SPOF sono da prendere in considerazione e valutare in modo attento e ponderato, soprattutto laddove un rimpiazzo non sarebbe fattibile in modo rapido e indolore.

Semplificando: uno switch da 24 porte che gestisce tutta la tua rete potrebbe essere rimpiazzato con 3 o 4 switch da 8 porte da supermercato. Nel peggiore dei casi dovrai indossare gli stivali delle 7 leghe, correre da Mediaworld, striscare la tua carta di credito e tornare in ufficio a rimpiazzare il dispositivo in panne.

Ma se quello switch erogasse anche l’alimentazione per i telefoni del tuo impianto telefonico VoIP? E se su di esso fossero configurate delle VLAN? E se collegasse l’altro lato del capannone tramite fibra ottica? Allora gli switch di Mediaworld sarebbero utili come l’agopuntura per curare una ferita da arma da fuoco. Ti servirebbero degli switch layer 3 che dubito tu possa trovare al negozio sotto casa.

Stesso discorso si potrebbe fare per una stampante. Una multifunzione di rete A3 da 50 pagine al minuto non può essere rimpiazzata con una stampante wireless da centro commerciale.

Quello che devi fare per poter conservare intatte le tue ginocchia d’oro è molto semplice. Trasforma ogni SPOF presente nella tua attività in drago a due teste.

Come fare?

Beh, hai solo due strade.

O decidi di comprare tutto doppio (due switch, due router, due firewall, due stampanti, e via discorrendo), oppure decidi di farti seguire da qualcuno che sia disposto a tenere a magazzino ciò che serve per poteri soccorrere in un tempo accettabile.

Non entro nel merito dell’opzione numero 1, che dipende in gran parte dal tuo portafogli e dalla tua propensione a farlo svuotare.

Posso parlarti invece dell’opzione numero 2, visto che è quella che io cerco di far applicare ai miei clienti.

Per fare questo ho dovuto fare una cosa molto semplice: standardizzare il più possibile.

Se, per esempio, ogni mio cliente avesse una stampante differente dagli altri, per poter dare un servizio di sostituzione rapida dovrei tenermi in casa 50 stampanti. Le stampanti resterebbero ad ammuffire su uno scaffale per (quasi) tutta la vita, poiché dovrebbero sempre essere pronte ad entrare in servizio. Il costo, per me, sarebbe insostenibile.

Consigliando invece ai clienti 3 stampanti di tre fasce differenti, mi basta tenere 3 stampanti in casa per poter garantire una rapida sostituzione.

Un altro esempio.

Erogando il servizio di firewall as a service, mi basta avere a magazzino 3 firewall WatchGuard per coprire tutte le esigenze della clientela. Il grande vantaggio di WatchGuard, inoltre, è che posso importare la configurazione di un determinato modello su qualsiasi altro modello. Questo riduce i tempi di ripristino e la gamma di prodotti da tenere in casa per le emergenze.

Stesso discorso per router, switch, access point e tutto ciò che mediamente potrebbe schiantarsi da un momento all’altro lasciandoti con le braghe calate e un tizzone ardente accanto alle chiappe.

A questo punto ti lascio un compito.

Vai in ufficio e guardati intorno.

Guarda tutto quello che in qualche modo costituisce il tuo parco informatico.

Ora immagina un guasto che coinvolga, ad uno ad uno, tutti i componenti. Cerca di capire quanto tempo ti servirebbe per rimpiazzare il componente guasto. Magari chiama il tuo informatico di fiducia e fatti dare una mano. Se cercherà di dissuaderti dal fare questo test o se ti dirà che in caso di guasto “starai fermo qualche giorno, tempo che arrivi il materiale”, allora c’è qualcosa che non va.

Apri tutti gli armadietti, guarda in tutti gli angoli bui.

Da qualche parte deve averti lasciato una clava e un libro di incantesimi su cui fare affidamento.

 

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Andrea Monguzzi
Sistemista da un ventennio, appassionato di informatica dalla nascita. Aiuto aziende e professionisti a cogliere i benefici e a districarsi dalle insidie dell'era digitale consigliando quale tecnologia adottare in base al tipo di esigenza specifica. Tendenzialmente pigro, caratteristica distintiva del vero nerd, da anni mi adopero affinché le macchine facciano quello che non voglio fare io. Posso quindi aiutarti a fare in modo che sia l'informatica a lavorare per te e non il contrario. 🙂
Andrea Monguzzi

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